Conoscere i pesci nel Mediterraneo

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Come riconoscerli

I mari italiani hanno una fauna ittica molto diversa fra loro e quindi specialmente il popolamento del Mar Adriatico si differenzia sostanzialmente da quella degli altri mari italiani per la presenza di specie ad areale nordico assenti altrove (per esempio il merlano o la passera di mare) e per l’assenza di specie termofile come alcuni sparidi o labridi.

I mari del Sud Italia sono invece assai ricchi di specie tropicali o subtropicali come Thalassoma pavo, Sparisoma cretense, Sphyraena viridensis e vari carangidi che si ritrovano anche nelle acque del nord Africa e che, complice il fenomeno della meridionalizzazione del Mediterraneo, si stanno diffondendo anche in acque più settentrionali.

Le popolazioni del Mar Mediterraneo (ha poco senso parlare di ittiofauna marina italiana dato che i nostri mari sono direttamente collegati al resto del Mediterraneo) sono caratterizzati dalla presenza di molte specie diverse ognuna delle quali rappresentata da uno scarso numero di individui (ha popolazioni più simili a quelle di un mare tropicale che a quelle di un mare temperato freddo come il Nord Atlantico).

L’industria peschereccia, dunque, non può contare su grandi banchi paragonabili a quelli, per esempio, di aringhe o di merluzzi delle acque del Nord Europa.

Tropicalizzazione e meridionalizzazione del Mediterraneo

L’innalzamento globale della temperatura è strettamente collegato alla presenza di specie di pesci considerate aliene nelle acque mediterranee. Dallo stretto di Gibilterra e, soprattutto, dal Mar Rosso (attraverso il canale di Suez) molte specie stanno formando popolazioni nelle acque mediterranee. Si tratta di specie perlopiù tropicali, quali scorpenidi del genere Pterois, olocentridi, siganidi ed altre specie appartenenti a generi o famiglie precedentemente mai segnalati per il Mare Nostrum. L’immigrazione di specie tipiche del Mar Rosso attraverso il canale di Suez è detto migrazione lessepsiana. L’ingresso di specie tropicali nel mar Mediterraneo prende il nome di tropicalizzazione.

La meridionalizzazione è un fenomeno simile, ma limitato a specie dei bacini meridionali del Mediterraneo che spostano o ampliano verso nord il loro areale, come è successo alle specie Sphyraena viridensisThalassoma pavoSparisoma cretense e molte altre.

Per riconoscerli basta avere a portata di mano un buon libro, come per esempio:

Atlante di flora e fauna del Mediterraneo. Guida alla biodiversità degli ambienti marini.( Egidio Trainito)

Uno straordinario repertorio fotografico delle meraviglie del Mediterraneo: oltre 2200 fotografie a colori che documentano oltre 1300 specie in ambiente naturale. Testi semplici che spiegano tutta la varietà degli organismi presenti, e informano sulle specie protette e quelle introdotte da altri ambienti. Un libro utile per i subacquei, gli studenti e per tutti coloro che amano il Mediterraneo.

Meraviglie del Mediterraneo. Guida al riconoscimento degli organismi marini. Ediz. illustrata

Meraviglie del Mediterraneo” è una guida alla scoperta delle specie vegetali e animali che popolano il nostro mare. I testi, semplici e veloci da consultare, e le oltre 400 fotografie a colori forniscono ai lettori uno strumento immediato e intuitivo per identificare a colpo d’occhio quello che li circonda. Questo testo è stato pensato in particolar modo per subacquei, apneisti e snorkelisti, ma può essere anche un utile strumento per i diportisti o i semplici bagnanti incuriositi che vogliano avere un approccio iniziale al mondo sommerso partendo dalla conoscenza dei suoi “abitanti”.

Questi sono solo un piccolo esempio per avere sempre a disposizione un manuale da consultare nelle nostre uscite in mare sia con una barca che dalla spiaggia

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